Nov 062020
La fioritura dello Zafferano: dove ammirarla in Italia

La fioritura dello Zafferano è un vero spettacolo che ogni anno, in autunno, attira migliaia di curiosi. Questa spezia arricchisce i piatti di una nota aromatica avvolgente e raffinata.

Nei mesi scorsi vi abbiamo parlato di bellissime fioriture che possiamo trovare girellando per il nostro incredibile paese, come la fioritura della lavanda o quella delle lenticchie a Castelluccio di Norcia. Forse però non tutti sanno che questi splendidi panorami fioriti non si possono ammirare solo in primavera ed in estate, ed è per questo che oggi vogliamo darvi spunto per un’ottima passeggiata da fare all’aria aperta con macchina fotografica alla mano. Stiamo parlando delle fioritura di zafferano!

Lo zafferano è una nobile spezia aromatica amata e conosciuta in tutto il mondo da almeno 4.000 anni. I suoi fiori tra metà ottobre e fine novembre colorano l’autunno con gli splendidi colori violetto, rosso e giallo. Lo zafferano nasce da un bulbo e i suoi petali sono di colore viola con due antere gialle di polline e tre fili rosso scarlatto chiamati stimmi. Sono proprio quest’ultimi che contengano la crocina, sostanza di colore giallo che ha quel gusto che tanto ci piace nei nostri piatti.

Coltivazione e raccolta dello Zafferano

Molte volte ci chiediamo come mai una polverina così minima possa avere invece un costo così elevato. Lo zafferano ha una preparazione molto complessa. Innanzitutto il terreno viene lasciato a riposo tra la fine di novembre ed agosto. Il bulbo dell’anno precedente si riproduce in primavera e ne genera a sua volta altri due. Nel mese di agosto dopo un’accurata scelta, i bulbi migliori vengono ripiantati nuovamente in fila, tutti molto vicini tra di loro.

La crescita dello zafferano inizia immediatamente dopo la fioritura. La raccolta dura circa due settimane e viene effettuata sempre all’alba per evitare che il sole faccia aprire i fiori, in modo da mantenere intatte le proprietà della spezia. La sfioritura, al contrario, avviene sempre di sera ed è il momento nel quale vengono prelevati sempre a mano gli stimmi, che poi vengono essiccati con legna di mandorlo o quercia, proprio il giorno della raccolta.

Una piccola riflessione finale: un fiore contiene tre stimmi. Per produrre un solo chilo di zafferano c’è bisogno di almeno 170 mila fiori che vengono tra l’altro raccolti solo in un determinato periodo del giorno. Ecco la risposta al perché dell’elevato costo di questa fantastica spezia.

Un fiore di zafferano
Un fiore di zafferano (Foto di _Alicja_ da Pixabay)

Le zone dello Zafferano nel nostro Paese

In Italia le più grandi colture le possiamo trovare in Abruzzo, in Sicilia, nelle Marche e in Sardegna. Più piccole, ma non meno rinomate, sono quelle in Umbria, Toscana e Basilicata. Vediamo insieme dove si trovano!

ABRUZZO

Nella Piana di Navelli, in Abruzzo, si coltiva lo zafferano dell’Aquila D.O.P., uno dei migliori al mondo. Da quest’area arriva il 95% dello zafferano prodotto in Italia. Proprio qui, ai piedi del Gran Sasso, è possibile fermarsi ad ammirare questi incredibili campi colorati che rendono unico questo altopiano nel cuore dell’Abruzzo. In autunno in questa zona vengono organizzate molte attività come laboratori e assaggi, ma anche semplici passeggiate trekking che partono dall’antico borgo di Navelli, oggi quasi disabitato, che ha un bellissimo centro storico medievale.

UMBRIA

In Umbria lo zafferano è una delle “gemme” più preziose dell’enogastronomia regionale. La zona di produzione più famosa è probabilmente quella di Città delle Pieve (che condivide con altri 14 Comuni l’area di produzione del Croco di Pietro Perugino – Zafferano di Cittá della Pieve), ma ci sono tre località in cui nell’ultimo decennio la diffusione spontanea del Crocus Sativus ha reso possibile la coltivazione dello zafferano: Gubbio, Spoleto e Cascia.

La produzione di zafferano a Città della Pieve affonda le sue origini addirittura nel XIII secolo, visto che delle antiche testimonianze risalgono al 1279. A quel tempo questa spezia era utilizzata per la tintura dei tessuti pregiati. Tornando al consorzio “Il croco di Pietro Perugino – Zafferano di Città della Pieve”, questo è costituito da 30 soci produttori di zafferano, che viene commercializzato esclusivamente in fili per garantire la sua autenticità.

Campi di zafferano
Campi di zafferano

SARDEGNA

La Sardegna è una delle regioni nelle quali, negli ultimi anni, la produzione dello zafferano ha fatto registrare la maggiore crescita. Il famoso “oro rosso di Sardegna” nasce in quella che è diventata la zona dello zafferano di Sardegna DOP, che comprende i Comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca, tutti nella provincia del Medio Campidano.

In particolare a San Gavino Monreale l’associazione culturale Sa Moba Sarda gestisce il museo etnografico Dona Maxima, quasi interamente dedicato alla coltivazione e alla storia dello zafferano sardo, su tzaffaranu. Il paese del Medio Campidano è considerato infatti la Capitale Italiana dello Zafferano per Storia, Tradizione, Quantità prodotta e Qualità certificata!! Ogni anno qui si svolge la famosa Sagra dello Zafferano.

Zafferano di San Gavino
Zafferano di San Gavino (www.zafferanodisangavino.it)

TOSCANA

Anche in Toscana viene prodotto uno zafferano a marchio DOP. Stiamo parlando dello zafferano di San Gimignano (come Città della Pieve bandiera arancione TCI). Questo magnifico borgo medievale turrito in provincia di Siena è famoso dal punto di vista enogastronomico anche per il suo ottimo vino (la celebre vernaccia) e per l’olio di altissima qualità.

Da sempre lo zafferano ha un ruolo di primo piano nell’economia della città toscana. Basti pensare che nel 1228 il Comune, obbligato a pagare debiti contratti durante l’assedio al Castello della Nera, utilizzò la spezia assieme al denaro contante. Tra ottobre e novembre lo zafferano DOP di san Gimignano è protagonista di una mostra mercato ospitata all’interno del borgo.

Leggi anche: San Gimignano, uno splendido borgo medievale
(Foto di liptakrobi da Pixabay)

SICILIA

Sull’isola più grande d’Italia e del Mediterraneo lo zafferano rappresenta una produzione molto preziosa. Anche qui questa spezia è conosciuta con il nome di “oro rosso“, e viene coltivata principalmente nella zona di Enna, dove c’è la Cooperativa Oro Rosso di Sicilia, anche se negli ultimi anni si è diffuso su tutto il territorio regionale.

EMILIA ROMAGNA

In Emilia Romagna la coltivazione dello zafferano esisteva già nel XVIII secolo, ma poi scomparve a seguito di una grande carestia. I fiori di questa spezia sono tornati a popolare i campi di questa regione negli anni ’90, quando iniziarono le prime coltivazioni.  Dal 2011 sull’Appennino reggiano, all’interno del parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, opera l’Associazione produttori zafferano del Ventasso, con sede a Ramiseto (Re).

Lo zafferano arricchisce i piatti
Lo zafferano arricchisce i piatti (Foto di Ulrike Leone da Pixabay)

Reader Comments

Write a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *